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Ippocrate e la Forza Vitale

“Né la società, né l'uomo, né ogni altra cosa per essere buona deve eccedere i limiti stabiliti dalla natura.”  -  Ippocrate

In passato le religioni e le filosofie hanno spesso riconosciuto l'esistenza della Forza Vitale e l’hanno descritta sotto nomi diversi.

 

È così che la nozione di "Forza Vitale", quale principio di costituzione del mondo e dell’uomo, è stata designata con le seguenti denominazioni: Prana nella religione Indù; Khâ nella religione dell’Antico Egitto; Pneuma nei libri di Ippocrate; Qi nella medicina tradizionale Cinese; Anima negli scritti di San Paolo.

Ippocrate scriveva sulla Forza Vitale: “I corpi degli uomini e di tutti gli animali si nutrono di tre specie di cose: di alimenti, di bevande e di forza vitale (pneuma: energia vitale invisibile). La forzavitale si chiama soffio vitale nei corpi ed aria al di fuori dei corpi. Essa è la più potente forza di coesione e d’azione di tutto ciò che esiste. Allo stesso tempo, è invisibile all’occhio, solo il ragionamento può concepirla. Essa non manca di niente; la si ritrova in tutto. L’intervallo immenso che separa la terra dal cielo è riempito di energia vitale eterica. È essa che anima e fa muovere il sole, la luna e gli astri. Essa è l’alimento del fuoco, anche l’acqua del mare la contiene, in quanto senza di essa gli animali acquatici non potrebbero vivere. Aggiungo che essa dà la vita agli uomini e che stabilisce le difese naturali nelle malattie”.

Alla sua nascita, ognuno riceve un capitale di Forza Vitale, variabile in qualità e quantità, ed è questa riserva che dà lo slancio vitale dapprima accelerato nella gioventù, poi rallentato nell’età matura ed infine molto attenuato nella vecchiaia. Se la scorta è notevole e se il soggetto non dilapida le sue forze maldestramente, egli si assicura il massimo di longevità.


Nell’opera di Ippocrate, la parola “natura” è sinonimo di “Forza Vitale” la “Vis Medicatrix Naturae”.

 

È in questo senso che la parola "natura" è stata intesa da Ippocrate.
 

La natura medicatrice è quella potenza invisibile, ordinatrice e conservatrice del piano architetturale dell’uomo, che fa si che il suo corpo appaia identico a capo di un certo tempo, benché tutti i suoi elementi cellulari e i processi chimici siano interamente stati rinnovati.

La natura medicatrice è ancora questo insieme di forze che produce spontaneamente gli effetti corporei di riparazione, di difesa naturale e di guarigione che noi constatiamo nel corso delle malattie e nel mantenimento di ogni individuo allo stato di salute.

Essa costituisce questa forza motrice che dirige le funzioni vitali della vita organica, che presiede al funzionamento involontario delle due grandi officine del corpo: l’officina toracica o cardio-respiratoria e l’officina addominale o digestiva. Essa assicura la regolarità degli assorbimenti e delle escrezioni e il gioco degli organi riproduttori.

La Forza Vitale si esprime nella bio-elettricità corporea, nel bio-magnetismo e nell’elemento imponderabile partecipante alternativamente all’immateriale e al materiale, ciò che le permette d’essere l’agente indispensabile dello Spirito per agire sul corpo. In definitiva, essa è il vice direttore occulto del corpo che si occupa di tutti i compiti automatici.

Ogni medico dovrebbe meditare a lungo sul ruolo capitale giocato dalle forze vitali medicatrici nella conservazione della salute e nella guarigione delle malattie. Nel corso degli interventi terapeutici, in effetti, niente può essere ottenuto che attraverso questo intermediario. La ricetta viene dal medico, ma è la Natura che guarisce attraverso la Vivente Forza Vitale R.E~M. !

In medicina e in particolar modo negli stati patologici Ippocrate diceva: "È la natura (azione fisiologica) che guarisce la malattia e la medicina è l’arte di imitare i procedimenti curativi della natura" che sono e resteranno eternamente veri.

Per molto tempo medici e scienziati hanno sempre pensato che i processi biochimici inerenti la fisiologia, siano il fondamentale substrato del "determinismo" della salute organica.

Invero, il reale fondamento organico che sta alla base della funzione delle forme viventi è la medesima Unitaria Forza Vitale R.E~M. che dirige, regge e presiede le innumerevoli reazioni biochimiche che si realizzano nell'humus dell'umore organico e qui ci possiamo collegare a ciò che Ippocrate diceva e cioè che "... tutti i medicamenti, anche quelli deputati come specifici che agiscono con l'intervento della Forza Vitale Naturale, eccitano o sedano a seconda delle reazioni che provocano nell'organismo".

L'operatore perciò, secondo Ippocrate, non deve farsi illusioni sul valore intrinseco dei suoi interventi, ma egli dovrà, come ruolo, restare l'interprete e il ministro della natura; in questo caso, della natura organica fisiologica.

Fine prima parte
 

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